
«La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla capacità dell’uomo di risolvere i problemi dell’ingiustizia razziale, della povertà e della guerra»
Il Green New Deal Europeo ha promesso di portare l’UE alla neutralità climatica entro il 2050 “senza lasciare indietro nessuno”. Ma è davvero così?
I territori automotive, cioè legati all’industria automobilistica, sono al momento fuori dal meccanismo per la giusta transizione, che sostiene la conversione economica e ambientale delle regioni dipendenti dal carbone con 55 miliardi tra 2021 e 2027, tra cui i 19 miliardi del Just Transition Fund. Nei prossimi anni però, le cose potrebbero cambiare.
Il 24 ottobre, la Commissione per lo sviluppo regionale del parlamento UE ha infatti chiesto un’estensione del JTF per le regioni automotive. “Non possiamo fissare obiettivi climatici ambiziosi come l’abolizione delle automobili con motore a combustione entro il 2035 senza fornire alle regioni colpite un sostegno con i fondi europei”, ha dichiarato l’eurodeputata Susana Solís Pérez, promotrice della proposta, che ora dovrà essere votata.
Se approvato, il nuovo JTF per l’industria dell’auto farà parte dei fondi di coesione successivi al 2027. Quello attuale, invece, in Italia dovrebbe aiutare i lavoratori di Taranto e del Sulcis Iglesiente, ma non è ancora stato speso un centesimo. Su Slow News ne parliamo nella serie “Il cammino del Sulcis”.
Foto: Pixabay
«La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla capacità dell’uomo di risolvere i problemi dell’ingiustizia razziale, della povertà e della guerra»
Storia di una domanda che sembra di stretta attualità oggi, ma che in realtà ci si pone da anni e che da anni ha la stessa risposta.
Gli “accordi di pace” che si spartiscono il Medio Oriente hanno radici lontane, come l’accordo di Sykes – Picot, del 1916, che conteneva già tutto quello che sarebbe successo nei 110 anni successivi.
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