Ricordiamoci della nostra umanità e dimentichiamo tutto il resto

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

Il 9 luglio del 1955, dieci anni l’utilizzo delle due bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki, il matematico inglese Bertrand Russell si presentò in un’aula gremita di Caxton Hall, un edificio di Westminster, a Londra, e lesse un manifesto firmato da altri 10 scienziati. La dichiarazione, che passò alla storia come Manifesto Russell Einstein, (anche se Albert Einstein in reltà era morto qualche mese prima, risultò come uno dei firmatari), conteneva l’appello alla comunità internazionale delle nazioni per disarmarsi e smettere di produrre armi nucleari.

Quel manifesto si chiudeva con queste parole:

«In view of the fact that in any future world war nuclear weapons will certainly be employed, and that such weapons threaten the continued existence of mankind, we urge the governments of the world to realize, and to acknowledge publicly, that their purpose cannot be furthered by a world war, and we urge them, consequently, to find peaceful means for the settlement of all matters of dispute between them.»

Oggi scegliamo questa come cose che resta perché, a distanza di 70 anni, quelle parole di pace rimangono inascoltate, tanto che da una parte all’altra del mondo, da parte di politici senza alcuno scrupolo, riecheggiano paurosamente minacce che speravamo sepolte insieme al cadavere del Novecento.

La conferenza di Bertrand Russell la puoi ascoltare interamente qui (e mettere nelle impostazioni i sottotitoli direttamente in italiano). Se vuoi leggere soltanto il manifesto puoi recuperarlo da qui.

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