
«La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla capacità dell’uomo di risolvere i problemi dell’ingiustizia razziale, della povertà e della guerra»
Hai mai sentito parlare di Hieronymus Bosch?
Forse il nome non ti dirà niente, ma sicuramente conosci almeno un paio dei suoi quadri, almeno di vista.
Bosch è stato un pittore olandese in attività tra la fine del ‘400 e l’inizio del ’500. E le sue opere sono un tripudio di visioni disturbanti, apocalittiche, fuori dal mondo.
È stato in grado di mettere in scena come pochi altri la caduta negli incubi più profondi dell’uomo, nel vizio, nella follia – tanto da divenire una delle principali fonti di ispirazione per i Surrealisti, e venir citato anche da artisti ben più contemporanei – ad esempio Kentaro Miura nel suo Berserk.
Abbiamo stuzzicato la tua curiosità?
Bene: qui trovi un breve e bellissimo documentario su questo artista così particolare.
«La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla capacità dell’uomo di risolvere i problemi dell’ingiustizia razziale, della povertà e della guerra»
Storia di una domanda che sembra di stretta attualità oggi, ma che in realtà ci si pone da anni e che da anni ha la stessa risposta.
Gli “accordi di pace” che si spartiscono il Medio Oriente hanno radici lontane, come l’accordo di Sykes – Picot, del 1916, che conteneva già tutto quello che sarebbe successo nei 110 anni successivi.
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