
«La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla capacità dell’uomo di risolvere i problemi dell’ingiustizia razziale, della povertà e della guerra»
Sulla newsletter Charlie del Post del 12 novembre, c’è un blocchetto che si intitola “Due milioni e mezzo per la Verità”. E fa così: «SEI è la società che pubblica il quotidiano La Verità: entrambe sono state create da Maurizio Belpietro, giornalista e direttore della testata, che negli scorsi anni ha acquisito anche alcune riviste un tempo pubblicate dalla casa editrice Mondadori, tra le quali il settimanale Panorama. Il mese scorso i conti di SEI sono stati protetti con un aumento di capitale di due milioni e mezzo fornito da un nuovo socio, l’imprenditore dell’agroalimentare Federico Vecchioni attraverso la sua società Newspaper».
Ma chi è Federico Vecchioni? Ne ho scritto nel capitolo “I semi” nella serie che sto curando con il supporto della Bertha Foundation, intitolata Mani in pasta:
«Se a livello globale quattro multinazionali controllano il mercato delle sementi, dei pesticidi e delle tecnologie, anche in Italia si sta assistendo – seppur con misure e dimensioni diverse – a una crescente integrazione verticale della filiera che va dal seme fino alla pasta e ai prodotti dei supermercati.
In poche parole, la filiera agroindustriale italiana si è trasformata attorno a BF Spa, il più importante gruppo agro-industriale italiano – quotato alla Borsa di Milano, Holding di Bonifiche Ferraresi e amministrato da Federico Vecchioni, ex presidente di Confindustria – che ha inglobato tutti i settori chiave: i semi con la SIS, la Società Produttori Sementi; la proprietà dei terreni con Bonifiche Ferraresi, primo proprietario terriero con circa 11.000 ettari; la commercializzazione di input e servizi agricoli con Consorzi agrari d’Italia Spa fino ad arrivare alla Grande distribuzione organizzata con il marchio Stagioni d’Italia. Ma non solo, BF ha anche firmato un accordo di collaborazione con Eni e con il sostegno di Coldiretti per sviluppare colture per uso energetico in Italia».
Puoi leggere l’articolo completo qui, e qui, invece, gli episodi usciti fin qui della serie.
«La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla capacità dell’uomo di risolvere i problemi dell’ingiustizia razziale, della povertà e della guerra»
Storia di una domanda che sembra di stretta attualità oggi, ma che in realtà ci si pone da anni e che da anni ha la stessa risposta.
Gli “accordi di pace” che si spartiscono il Medio Oriente hanno radici lontane, come l’accordo di Sykes – Picot, del 1916, che conteneva già tutto quello che sarebbe successo nei 110 anni successivi.
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