Di come si smette di odiare i ciclisti (e poi di guidare)

Tra le purtroppo infinite manifestazioni dell’odio online contro le minoranze, ce n’è una particolarmente gratuita e cattiva che riguarda i ciclisti. Se frequenti un qualsiasi social e hai letto qualche post sulla mobilità, quasi certamente sai di cosa parlo, ma probabilmente ne hai sentite di simili anche nel mondo là fuori.

Una di queste persone si chiama Yvette Caster, e nel 2015 aveva scritto un articolo che si intitolava “Cyclists are a menace and should be banned from the roads” (“I ciclisti sono una minaccia e vanno allontanati dalle strade”).

Quasi dieci anni dopo quell’articolo, Caster sul Guardian scrive un articolo in cui si pente del vecchio editoriale sarcastico e violento, ed è un pezzo molto interessante da leggere. Scrive Caster: «Sono passata dal detestare i ciclisti a desiderare che ce ne fossero di più sulle strade. Guardando l’articolo adesso, so che è stato scritto da una versione sconsiderata e più giovane di me stessa, una  che metteva i clic davanti alle persone».

Caster racconta anche di come la sua vita è cambiata da quando ha smesso di usare l’automobile: con qualche sacrificio, certo, ma con un aumento considerevole della qualità della sua vita. A dimostrazione del fatto che si può fare.

L’articolo di Yvette Caster lo puoi leggere qui. Se ti interessa l’argomento mobilità, qui trovi tutto ciò che abbiamo scritto sul tema.

Andrea Coccia
Andrea Coccia
2 anni fa

News Flow

Ultimo aggiornamento 3 giorni fa
  • Articolo
    Articolo
    3 giorni fa
    Atlante degli incidenti ciclistici

    Sui giornali si parla di vittime della strada in due occasioni: quando la storia è abbastanza raccapricciante da “fare notizia” o quando riguarda un personaggio famoso. Oggi, per esempio, se ne parla perché la vittima è un anziano che percorreva una pista ciclabile su una carrozzina elettrica e l’investitore è il secondo portiere dell’Inter. Ma […]

  • Documento
    Documento
    4 giorni fa
    L’empatia dipende dai punti di vista

    La cosa che resta di oggi è un racconto che si intitola Genesi e Catastrofe. L’ha scritto Roald Dahl, uno dei più grandi scrittori del Novecento, sebbene negli ultimi anni sia stato un po’ messo da parte, ed è stato pubblicato per la prima volta su Playboy nel dicembre del 1959. È la storia di […]

  • Documento
    Documento
    5 giorni fa
    Un formidabile gioco di specchi

    La cosa che resta di oggi è una pagina di un libro appena uscito in libreria e di cui si sta parlando moltissimo a causa dell’hype che si è creato, da ormai una decina d’anni, sul suo autore. Il libro si chiama Sull’eguaglianza di tutte le cose, l’autore è il fisico Carlo Rovelli, l’editore è […]

Leggi tutte le cose che restano