
Gli outsider sono fondamentali per le grandi innovazioni scientifiche, ma l’attuale sistema rende sempre più difficile il loro contributo.
Sabato 6 settembre, intorno alle 6 del mattino, un ragazzo di 25 anni è stato investito e ucciso da una persona — un poliziotto fuori servizio di 26 anni — alla guida di un SUV in via Porpora, a Milano. La vittima si chiamava Matteo Barone, abitava li di fianco e stava attraversando sulle strisce pedonali. Il guidatore del SUV si è fermato per prestare soccorso, salvo poi scappare al momento dei test alcolemici, poi risultati positivi.
La morte di Matteo è solo l’ultima di una purtroppo lunga serie. Come scrive Massimiliano Tonelli in un editoriale su Milano Today, «Ogni giorno, ogni mese, ogni anno che passa è sconcertante constatare la sostanziale paralisi della Giunta di Beppe Sala su questi temi, che invece sono il perno amministrativo attorno al quale vengono governate tutte le capitali e le grandi città europee. Mentre Berlino, Londra, Parigi e Barcellona fanno autentiche rivoluzioni, noi ci fingiamo morti. Però poi i morti ci sono davvero, ed in un numero che sarebbe inaccettabile dovunque nel mondo civile».
Altre città, per l’appunto, si sono mosse o si stanno muovendo per fermare questa strage quotidiana. L’ultima e più vicina a Milano è stata Bologna, che ha posto il limite di velocità cittadino a 30 km/h annullando di fatto le morti di pedoni e ciclisti sulla strada in un solo anno di sperimentazione.
Gli esempi da seguire ci sono, sono tantissimi e funzionano. Il primo è più famoso è quello di Amsterdam, che all’inizio degli anni Settanta era invasa letteralmente dalle auto e che, in un paio d’anni, tra il 1971 e il 1972, è cambiata radicalmente sulla spinta di un movimento popolare chiamato Stop der Kindermoor, Basta con la strage dei bambini.
Per scoprire come hanno fatto, puoi vedere questo documentario d’epoca ambientato proprio ad Amsterdam. È una lezione di politica e di impegno civile tenuta da bambini di meno di dieci anni.
Se ti interessa questo tema, puoi leggere la nostra serie Realismo Automobilista di Andrea Coccia. Sempre Andrea, che è anche autore di un pamphlet che si chiama Contro l’automobile, ha scritto due interventi, uno su Piano 1 e uno su Piano 2, proprio su questi temi.
Se vuoi ricevere Piano 2, abbonati a Slow News. Se vuoi ricevere Piano 1, recuperalo dallo shop.
foto | Andrea Coccia (presidio del 10 settembre sul luogo dell’incidente)


Gli outsider sono fondamentali per le grandi innovazioni scientifiche, ma l’attuale sistema rende sempre più difficile il loro contributo.

La cosa che resta di oggi è un documento redatto nel novembre dell’anno scorso, proprio durante la COP29 a Baku, su iniziativa di a EconomiaCircolare.com, A Sud e Fondazione Openpolis. Si tratta di un report intitolato CLEAN THE COP! Fuori i grandi inquinatori dalle Conferenze sul clima che è legato a una campagna permanente per […]

Una delle cose che restano più dure e necessarie che abbiamo scelto in questa rubrica: non solo vale la pena di essere visto, ma ha bisogno di ognuno di noi per diffondersi

Un podcast settimanale per approfondire una cosa alla volta, con il tempo che ci vuole e senza data di scadenza.

È dedicata all’ADHD e alle neurodivergenze. Nasce dall’esperienza personale di Anna Castiglioni, esce ogni venerdì e ci trovi articoli, studi, approfondimenti, consigli pratici di esperte e esperti.

La cura Alberto Puliafito, è dedicata al giornalismo e alla comunicazione, esce ogni sabato e ci trovi analisi dei media, bandi, premi, formazione, corsi, offerte di lavoro selezionate, risorse e tanti strumenti.

La newsletter della domenica di Slow News. Contiene consigli di lettura, visione e ascolto che parlano dell’attualità ma che durano nel tempo.