
Gli outsider sono fondamentali per le grandi innovazioni scientifiche, ma l’attuale sistema rende sempre più difficile il loro contributo.
Sui giornali si parla di vittime della strada in due occasioni: quando la storia è abbastanza raccapricciante da “fare notizia” o quando riguarda un personaggio famoso. Oggi, per esempio, se ne parla perché la vittima è un anziano che percorreva una pista ciclabile su una carrozzina elettrica e l’investitore è il secondo portiere dell’Inter.
Ma il problema della sicurezza delle nostre strade e della convivenza tra le persone che non vanno in auto con quelle che vanno in auto va molto oltre fatti singolari come questi. Nei soli primi sette mesi del 2025, sulle strade italiane sono morte 658 persone.
La tragedia è quotidiana. E il problema non riguarda solo i pedoni, o i ciclisti, o chi va in moto, o in scooter, o in monopattino. Il problema riguarda tutte le persone che si spostano e che usano la strada, un luogo inospitale e pericoloso.
Per conoscere la situazione, al di là delle storie tragiche delle vittime, ci sono i dati. Dati che non sempre si riescono a reperire in modo trasparente e utile. IN direzione contraria, ovvero verso la trasparenza e l’utilità, c’è un gigantesco lavoro fatto dal Politecnico di Milano e presentato pochi giorni fa.
Si chiama Atlante italiano dei morti e feriti gravi in bicicletta, ed è la più dettagliata mappatura del fenomeno mai realizzata in Italia. Si basa sui dati dell’Istat e geolocalizza ogni incidente, strada per strada.


Gli outsider sono fondamentali per le grandi innovazioni scientifiche, ma l’attuale sistema rende sempre più difficile il loro contributo.

La cosa che resta di oggi è un documento redatto nel novembre dell’anno scorso, proprio durante la COP29 a Baku, su iniziativa di a EconomiaCircolare.com, A Sud e Fondazione Openpolis. Si tratta di un report intitolato CLEAN THE COP! Fuori i grandi inquinatori dalle Conferenze sul clima che è legato a una campagna permanente per […]

Una delle cose che restano più dure e necessarie che abbiamo scelto in questa rubrica: non solo vale la pena di essere visto, ma ha bisogno di ognuno di noi per diffondersi

Un podcast settimanale per approfondire una cosa alla volta, con il tempo che ci vuole e senza data di scadenza.

È dedicata all’ADHD e alle neurodivergenze. Nasce dall’esperienza personale di Anna Castiglioni, esce ogni venerdì e ci trovi articoli, studi, approfondimenti, consigli pratici di esperte e esperti.

La cura Alberto Puliafito, è dedicata al giornalismo e alla comunicazione, esce ogni sabato e ci trovi analisi dei media, bandi, premi, formazione, corsi, offerte di lavoro selezionate, risorse e tanti strumenti.

La newsletter della domenica di Slow News. Contiene consigli di lettura, visione e ascolto che parlano dell’attualità ma che durano nel tempo.